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PESCA

Una risorsa importante

La laguna di Marano e Grado rappresenta, nella sua complessità, una realtà particolare sia per la specificità della propria economia sia perché rappresenta da sola un quinto dell’intero patrimonio lagunare italiano;
Le attività economiche di Grado, come precedentemente specificato, sono per lo più concentrate nel settore primario, in particolare nella pesca e nella molluschicoltura.
Tali attività, sebbene fondamentali per il sostentamento della zona, sono la causa tuttavia di un significativo impatto ambientale.
Per tale motivo, esse vengono regolamentate con specifici regolamenti che hanno il fine di tutelare l’economia gradese, oltre che il territorio e il suo patrimonio floro-faunistico.
Nella laguna di Marano e Grado vi è un notevole flusso di imbarcazioni circolanti nelle acque lagunari come conseguenza dei diversi usi a cui la laguna è sottoposta, tra cui i principali sono:
• pesca
• allevamento di pesci e molluschi,
• navigazione a motore per diporto,
• navigazione a motore professionale;


a) Valli da pesca
Le valli da pesca sono un insieme di specchi d'acqua e canali regolati da chiuse che mantengono all'interno un livello d'acqua ottimale per crescita del pesce.
Le valli da pesca sono bacini poco profondi di acque salate e salmastre e costituiscono ambienti attrezzati per l'itticoltura e talvolta per la caccia. Oggi al loro interno viene praticato l'allevamento del pesce anche a livello industriale.


b) Molluschicoltura
Accanto alla pesca tradizionale, in laguna sono oggi praticate altre attività fra le quali la molluschicoltura e la raccolta in libero accesso della Vongola filippina (Tapes philippinarum), specie che si è diffusa in laguna attraverso varie sperimentazioni a partire dagli anni ‘80 e che a motivo della sua rusticità ha soppiantato la specie autoctona, la Vongola verace (Tapes decussatus), per la maggiore resa e i minori tempi di crescita;

Le regioni designano le aree marine e salmastre, sedi di banchi e popolazioni naturali di molluschi bivalvi e gasteropodi, richiedenti miglioramento e protezione in quanto idonee alla vita dei molluschi stessi e per contribuire alla buona qualità dei prodotti della molluschicoltura.
In particolare la DGR 3585 dd. 30.12.2000 approva la classificazione delle zone di produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi, relative all’arco costiero del Friuli Venezia Giulia, del ai sensi del D.L.vo 30.12.1992 n. 530, e successive modificazioni.


Tali zone sono:
• ZONA A: Zona in cui i molluschi bivalvi vivi possono essere raccolti e utilizzati per il consumo umano diretto. I molluschi bivalvi vivi provenienti da questa zona devono soddisfare i requisiti previsti al capitolo V dell’allegato al D.L.vo 530/92.

• ZONA B: Zona in cui i molluschi bivalvi vivi possono essere raccolti e immessi sul mercato, ai fini del consumo umano soltanto dopo aver subito un trattamento in un centro di depurazione o previa stabulazione in una zona avente i requisiti prescritti per la zona A. I molluschi bivalvi vivi, a seguito del trattamento o della stabulazione sono ammessi al consumo umano solo se soddisfano i requisiti di cui al capitolo V dell’allegato al D.L.vo 530/92.

• ZONA C: Zona in cui i molluschi bivalvi vivi possono essere raccolti e immessi sul mercato ai fini del consumo umano esclusivamente previa stabulazione, per un periodo non inferiore ai due mesi, in una zona avente i requisiti prescritti per la zona A, associata o meno ad un processo di depurazione intensivo. Dopo il trattamento o la stabulazione sono ammessi al consumo umano solo se soddisfano i requisiti di cui al Capitolo V dell’allegato al D.L.vo 530/92.

• ZONA PRECLUSA: Zona non abilitata alla raccolta dei molluschi bivalvi vivi, per la successiva immissione, sul mercato ai fini del consumo umano.

Imm Pesca
L’allevamento di molluschi bivalvi in laguna è disciplinato da un regolamento (allegato alla DRG 2139 del 15/09/2006 – Regolamento per il rilascio di concessioni in aree demaniali per l’attività di allevamento di molluschi bivalvi nella laguna di Grado e Marano) per consentire una gestione delle risorse alieutiche compatibile con le esigenze di conservazione e tutela dell’ecosistema lagunare e delle altre tipologie di pesca, nel rispetto della direttiva Habitat (Direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio 21 maggio 1992).

Tale regolamento, all’articolo 10, prevede alcuni obblighi per il concessionario, finalizzati in particolare alla salvaguardia del sistema lagunare:
 immettere nelle aree di allevamento bivalvi autoctoni o naturalizzati;
 introdurre nelle aree di allevamento seme o materiale da reimmersione preventivamente sottoposto al controllo sanitario dall’Autorità competente o proveniente da centri riconosciuti o da stabilimenti di produzione autorizzati;
 ottemperare alle disposizioni di cui al DPR 20/10/1998 n. 395 in materia di misure minime di lotta contro talune malattie di molluschi bivalvi;
 non erigere recinzioni o altri impedimenti che non consentano la libera espansione della marea;
 non alterare lo stato naturale dei fondali;
 non utilizzare coperture con pannelli, teli o altro materiale, restando consentito l’uso di reti a protezione del seme solo durante il primo periodo di insediamento dei molluschi nel substrato;
 utilizzare per l’allevamento dei molluschi esclusivamente le risorse trofiche disponibili attualmente in laguna;
 […] consentire l’accesso ai fondali in dotazione per l’espletamento dei monitoraggi è ambientali e sanitari, da parte degli uffici competenti.

L’art. 12 definisce che la pesca libera di molluschi bivalvi nella laguna di Grado e Marano è consentita, purché questa sia condotta fuori dagli specchi acquei in concessione e con solo metodo manuale. Il Regolamento per la pesca della Vongola filippina (Tapes philippinarum) in laguna di Grado, adottato con deliberazione consiliare n.15 di data 25/03/1997, stabilisce che ogni pescatore di professione può pescare un massimo di 80kg al giorno, tranne nel periodo dal 15 dicembre al 7 gennaio in cui tale quantità aumenta a 100kg al giorno; la quantità viene comunque ricalibrata anno per anno e deve essere garantito il rinascimento dello stock nelle acque lagunari mediante semine annuali programmate.

Viene inoltre vietata la raccolta di vongole di lunghezza inferiore ai 30mm, così da evitare la raccolta di individui non maturi, e l’utilizzo di alcuni mezzi meccanici, quali i “turbosoffianti”, le “trottole” e i “vibranti”. Ai residenti nel comune di Grado, in quanto utenti dell’uso civico di pesca, è concessa la raccolta a mano di non più di 5 kg al giorno, che dovranno essere impiegati per uso personale.
Viene inoltre vietata la raccolta di vongole di lunghezza inferiore ai 30mm, così da evitare la raccolta di individui non maturi.

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