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GHOST(NET)BUSTER

Un mare più pulito

Il Comune di Grado ha completato in data 07/2015 il progetto GHOST(NET)BUSTER – codice FEP n. 210/aco/12 - per il recupero reti fantasma nei fondali marini del Comune di Grado.
Il progetto finanziato dai fondi europei per la pesca ha inteso agire di concerto con i pescatori del locale comparto per la rimozione di attrezzature fantasma e per le azioni di sensibilizzazione sul tema.
Le grandi quantità di attrezzature da pesca perse in mare o abbandonate dai pescatori stanno danneggiando l'ecosistema marino, compromettendo gli stock marini attraverso la "pesca fantasma" e costituendo un pericolo per le imbarcazioni.
"Ci sono molti ‘fantasmi' nell'ecosistema marino. Le attrezzature da pesca abbandonate e perse fanno parte di questa serie di problemi che devono essere affrontati collettivamente con urgenza, affinché la capacità di riproduzione dei nostri oceani e mari possa esser preservata per le generazioni odierne e future, e non di meno per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell'ONU." (Achim Steiner, Sotto-Segretario Generale dell' ONU e Direttore Esecutivo dell'UNEP).
Secondo lo studio della FAO (Abandoned, lost or otherwise discarded fishing gear 185/523), il problema delle attrezzature da pesca abbandonate, perse o altrimenti dismesse (ALDFG l'acronimo inglese) sta peggiorando a causa dell'aumento nella scala delle operazioni di pesca e dell'introduzione di attrezzature da pesca particolarmente resistenti perché fatte di materiali sintetici altamente durevoli. Alcune stime indicano che in tutti gli oceani del pianeta sarebbero disseminate oltre 640.000 tonnellate di attrezzature da pesca, costituendo il 10% circa di tutti i rifiuti presenti in mare (Macfadyen et al., 2009). Negli ultimi decenni il problema si è aggravato sensibilmente soprattutto a causa dell’aumentato uso di materiali persistenti, sintetici e non biodegradabili, nella fabbricazione delle reti.
La maggior parte delle attrezzature da pesca non viene deliberatamente abbandonata ma viene persa o è il risultato dei cosiddetti "conflitti tra attrezzature", per esempio, quando si pesca con le reti in aree dove sono già state sistemate sul fondo trappole in cui le nuove reti possono incagliarsi.
Come evidenziato nella Marine Strategy (UNEP - Marine Litter: A global Challenge) i rifiuti marini possono avere un impatto sulla salute umana e l'economia locali compresa la perdita del turismo e potenziale ricreativo, ripetuti i costi di pulizia, sporcamento delle apparecchiature marine e di attrezzi da pesca, concorrenza diretta con la pesca (pesca fantasma) e il valore ridotto delle catture (MCS Beachwatch, 2007).
Il progetto ha inteso agire su più livelli:
1. In maniera diretta:
identificazione dei luoghi con interviste mirate ai professionisti
identificazione dei luoghi con l’uso di nuove tecnologie di ricognizione del fondale marino (Side Scan Sonar, R.O.V. etc).
Accurata valutazione dello stato delle reti al fine di valutarne la pericolosità, il grado di colonizzazione e stabilendo quindi criteri oggettivi e scientifici per l’identificazione di quali reti vadano asportate.
Asportazione del materiale effettivamente pericoloso e conferimento al sistema di smaltimento predisposto nell’ambito del progetto
Campagna di rilievo dello spiaggiato secondo il protocollo Marine Litter previsto da ISPRA (2014)
2. In maniera indiretta:
campagna di segnalazione delle reti fantasma
azione di sensibilizzazione verso gli operatori del settore e portatori di interesse
diffusione presso i professionisti delle buone pratiche sulla gestione delle reti fantasma e aderente al contesto geografico del FVG oltre che in linea con le moderne prescrizioni europee.

Ghostnet 2

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